Ho letto sulla Stampa
Tuttolibri la recensione dell'ultimo libro di Gaja Lombardi Cenciarelli “La
nuda verità” ( Marsilio). Titolo della recensione di @Alessandra Lattanzi (ma
ovviamente titolo non suo, come si capisce leggendola): “L'affascinante
traditore rapisce il cuore alla dottoressa colpevole di mala umanità”.
Che per certi aspetti è un titolo melò. Per altri un
incrocio tra il titolo di Cronaca Vera e un film anni 70 con la Fenech. Intendo
il suo andamento prosodico, la volontà di concentrare nel solo nucleo e per
forza da soap brasiliana.
Ora è curioso che il direttore del medesimo Tuttolibri,
Bruno Ventavoli abbia lanciato in contemporanea l’appello agli editori
“Pubblicate meno”.
Io lancio l’appello ai titolisti dei cartacei : titolate
meglio.
Già nei giorni del post-campiello i titoli “Vincono le donne
nell’era del #metoo” s’era posto il problema dei titolisti italiani . non solo
per la cultura.
(Digressione ) Credo dipenda dall’erronea strategia
anti-agonia, anti-calo di vendite: la strategia del sensazionalismo e della
sintesi semplicistica. In un paese che legge poco, con una zona grigia di
distratti e confusi, imbozzolata in un rullo compressore d’ipertrofia verbale,
grafomania da social, commentarium rizomatico che al confronto i tomi della
patristica teologica medioevale je fanno un baffo per quantità, in tutto ciò,
fa più danni un lettore che memorizza e sparge quel che capisce leggendo solo
il titolo semplicistico, che un non-lettore-assoluto di giornali fatti così.
Almeno questo ultimo fa danno di suo. L’altro fa danno indotto da uno che
dovrebbe spiegare cose complesse in poco spazio, non abbassare sempre il
livello. Tanto i giornali non si vendono lo stesso e quell’ipotetico
lettore-televisivo non è intercettato. Ai cercatori di semplicismo, lo abbiamo
visto in questi dieci anni di “colonne di destra” - la ggente è annata a
destra, anche con le tante cazzate delle “colonne di destra” che avrebbero
dovuto (nelle intenzioni di direttori nel panico e soprattutto di uomini del
marketing incompetenti) catturare il lettore basico. Chi è basico non lo compra
il giornale, per ora, ci arriverà speriamo ma con altra strategia. Magari la
stessa che hanno adottato nel cibo e nel vino: attizzare che la “qualità” è
cool. Chissà (fine digressione )
Nel frattempo però sia chiara una cosa, al titolista di
Tuttolibri: che se uno arriva sul Tuttolibri della stampa non è un lettore di
Cronaca Vera (sì, certo anche siamo tutti figli del grande Tommaso Labranca e
sappiamo come apprezzare il trash, ma è cosa diversa). E che può succedere? Che
se non si consce Gaja Lombardi Cenciarelli autrice e non si ha tempo di leggere
la recensione, l’idea che resta al lettore informato e lettore forte che
frequenta il TTL: è un romanzo melodrammatico.C'è il rischio. In my Humble
Opinion. Magari sono io il vizioso che legge così le cose.
Questa lunga tiritera, per dire che la sintesi della trama
di un romanzo non è il romanzo, certamente non nel caso de “La nuda verità”.
Quello che mi è piaciuto del libro di Gaja è che i
personaggi sono indigesti e lo restano, fino alla fine. Che malgrado un ’evoluzione
romanzesca, una trama e una sottotraccia, un colpo di scena a metà e uno alla
fine, moralmente, interiormente, quando chiudi il libro non c’è ricomposizione.
Questo fa la differenza tra una trama riassunta da un titolo che si svolge come
allude il titolo e i romanzi in cui chi li scrive è scrittore, ha esperienza
dlla materia, conoscenza di scritture in proprio e di scritture altrui come la
consolidata e ottima traduttrice dall’inglese che è Gaja Lombardi Cenciarelli
medesima.
Il romanzo è duro, per questo che un buon romanzo. Io ho
questa perversione. Se non altera il mio equilibrio, la scrittura non mi dice
nulla. Qui invece Lombardi Cenciarelli lavora e cesella la materia psicologica
e il mito.
Prende per le budella il lettore, o meglio lo fa prendere
dal suo personaggio, Donatella Mugghiani. Oncologa di alto livello
professionale, ma persona labirintica, vie contorte interiori protette da alte
mura di scorza d’animo tagliente.
Ai suoi pazienti prospetta sempre il peggio, non consola,
non dà speranze. Meglio non illuderli, ma questa è la “nuda verità” di questa
malattia bastarda che è il cancro, che vuole combattenti bastardi.
LA dottoressa Mugghiani - scrive Lattanzi nella recensione -
“salva le vite umane ma ferisce le anime dei malati”. A suo modo, è una
strategia di lotta imposta dal dominio un male subdolo: perché non ci si pensa,
qui, con i tumori, non c’è un percorso chiaro delle altre malattie, in cui la
differenza la fa la bravura del medico che in teoria sa come deve curare. Qui
in teoria,alla fino, non si sa un cazzo. la cura finale e definitiva non c’è.
Come la vita, alla fine c’è sempre la morte. LE malattie umane al 98% sono
redente. il cancro no. inoltre, puoi fare tutti gli accertamenti che vuoi, ma
“finché non apri” dice la Mugghiani al suo collega che la rimprovera
dell’asperità di carattere “non sappiamo niente”. Quindi meglio prepararsi alla
battaglia.
Non ci si pensa mai, ma ci ho pensato leggendo questo
romanzo: che travaglio interiore si porta dietro questo medico che è l’oncologo,
che deve affrontare continuamente una malattia di cui non sa il perché, sa il
come, certo sa tante cose, ma non si capacita di come le cellule poi degenerino
ancora.
LA “verità” della malattia ha il Male come segreto.
Se in più, come nel caso della Mugghiani, c’è una storia
personale di ferite, di abbandoni familiari irrisolti che la bambina Donatella
ha riversato nella solida luminare della medicina, stimata da tutti, allora vai
a guardare in parallelo un altro "come", il Come agisce la penetrazione
della seduzione di Stefano nei confronti di Donatella,e la capitolazione di una
donna chiusa in una sua solitudine ben temperata da giornate sempre uguali e
però: anche se leggi tutto Freud non ne capirai mai il segreto.
Perché mi viene un parallelo: La nuda verità dell’Eros è
come la verità del Tumore, per certi aspetti.
So che è una dura, nuda affermazione, questa. Vi farà
reagire male, come le diagnosi della Mugghiani, ma è così. Come dice Alberto
Sordi/Nado Mericoni allo spettatore del varietà: “hai ventun anni è ora che tu
sappia di chi sei figlio”. Lo dico a voi, siete grandi, lo dovreste sapere che
malattia della morte è l’amore.
Ed è su questo doppio binario che si muove il romanzo di cui
possiamo ora svolgere un po’ la trama: la dottoressa Mugghiani che subito
cogliamo nel suo dialogo con la nipote di una paziente, la signora Capriati -
che sarà un ganglo della storia - tagliare con l’accetta ogni illusione e
speranza in modo busco, irriverente, tagliente, la seguiamo poi nella scena
chiave, sempre ad inizio romanzo, alla festa dove conosce il fascinoso del
titolo di TUTTO Libri, Stefano, verso il quale si piega con insospettata
debolezza.
Certo Stefano è bello in modo pazzesco, è colto e brillante,
ricco, ma pian piano diventa subito arrogante, saccente, sa bene di essere
eroticamente irresistibile e decide di fare il dio greco imprevedibile, con
machismo e narcisismo che covano sotto la patina d’eleganza.
Stefano finirà anche per sedurre la segretaria della
Mugghiani Francesca, approfittando anche qui di altre fragilità. C’qualcosa di
misterioso in lui. E si capirà meglio, c'è un sottofondo, un dietro le quinte
della storia.
Ma certo quello che conta oltre il romanZesco che lascio al
lettore, è il cuore misterioso della fragilità dell ‘Eros. Diciamo dell’unica
fragilità possibile, quella dell’Eros che riguarda maschi e femmine.
Ma non è un romanzo sull’amore, ma più sull’ineluttabile.
Che per ceti aspetti coincide con l’eros, se guardiamo al fondo del mito che ci
trasciniamo dentro.
Il mistero malato dell’Eros.
Stefano è irritante, la Mugghiani incomprensibilmente
debole. Come un eroe tragico, levavo la testa al cielo e dicevo: ma perché,
cazzo? Se volete, anche con invocazione da titolista da rivista patinata: “ma
perché ci s’innamora della persona sbagliata?”. Anche se è lì davanti l’errore.
Domanda semplice che non ha risposte semplici, che forse non
l’ha, se non l’infinta risposta di una civiltà che ha impiegato duemila anni
per costruire il mito dell’Amore e ora è solo all’inizio della lotta contro
questo mostro, divoratore, che è l'eros della seduzione come conquista, come
rapporto di forza, ammantanto di "romanticismo" a volte. Solo da poco
e solo grazie all'omeopatia di un'altra letteratura, di un "altro"
punto divista, potremo fore invertire l'onda.
Per ora dell'Eros, Ne sappiamo il “come” ma non riesce a
individuare il momento esatto, la “cellula pazza” che poi scatena la metastasi
di una passione, che può essere devastante.
Come lo sarà per Donatella, facendo crollare anche la sua
fortezza professionale, anche se poi nella pazzia, c’è sempre una
cellula-specchio che è più pazza della pazzia e quella sarà, nel finale, che
non vi svelo, determnate a lasciarci a bocca aperta.
In ogni caso, questo è un romanzo che non ricompone e che
non dà fiducia nella possibilità di arrivare alla nuda verità - la verità vi
prego, sull’amore - no, la nuda verità è che il nostro vivere è un meraviglioso
precipizio, anche quando va verso la gioia della vita della nascita è sempre un
precipitare. Questo è del resto l’amore, torre costruita dalla poesia dei
maschi per gettarsi giù, nel vuoto.
E preferire che a gettarsi siano più femmine - è notoria la storia
di Goethe che si innamorò, ma fece suicidare solo il suo personaggio dopo la
delusione, non lui che continuò ad amoreggiare tranquillo.
Ogni volta che amiamo noi, che non siamo Goethe ma dei
pirla-Werther, è a questo vuoto che tendiamo, che si ripresenta in armonia con
altri vuoti antichi ed interiori. E anche se lo sappiamo, non c’è nulla da
fare.
A tutti noi è capitato, nonostante tutti libri letti da
Cavalanti a Freud a Recalcati, passando per Galimberti, di crollare allo stesso
modo. E’ tutta la vita che crolliamo. Caschiamo. Rimando con Amo. Cadendo e
cadendo, ancora. E leggiamo, per esempio Beckett:
Di nuovo dicendo / se non mi insegni non imparerò / di nuovo
dicendo anche per le ultime /volte c'è un'ultima volta/ ultime volte di
mendicare / ultime volte di amare / di sapere di non sapere di fingere
/un'ultima anche per le ultime volte di dire / se non mi ami non sarò amato /
se non ti amo non amerò /il battiburro di parole stantie di nuovo nel cuore /
amore amore amore tonfo del vecchio pistone /che pesta l'inalterabile / siero
di parole // di nuovo atterrito / di non amare / di amare e non te / di essere
amato e non da te / di sapere di non sapere di fingere // fingere/ io e tutti
gli altri che ti ameranno / se ti amano //a meno che ti amino.
Ecco, dice Gaja,dicendolo nel corpo agente, in potenza, di
Donatella, potenza e fuoco dell’agire narrato, ecco che, nonostante tutto
questo che sappiamo, cadendo, cadiamo. “Ancora”.
Sono stato sposato per 7 anni. Il mio matrimonio si è deteriorato per un po 'di tempo, quindi era destinato a sciogliersi. Ero la sua moglie leale, fedele, solidale e fiduciosa. Aveva un altro lato selvaggio che è andato fuori controllo. L'ultimo incidente è stato quando ho scoperto che aveva una relazione 2 settimane prima del nostro 14 ° anniversario di matrimonio. Di punto in bianco mio marito ha appena lanciato il discorso sul divorzio su di me. Ero così ferita ed essendo una donna indipendente, pensavo di poter sopportare l'essere single. Era così difficile andare avanti, quindi ho dovuto chiedere aiuto. Il nostro terapista matrimoniale pensava che "qualcosa" non andasse bene in mio marito. Sono andato online e ho scoperto il dottor Adeleke e le sue buone recensioni sul lavoro di incantesimo. L'ho contattato per un lavoro di incantesimo d'amore e ho fatto tutto ciò che il dottor Adeleke mi ha ordinato di fare, 2 giorni dopo la mattina intorno alle 09:34, sono rimasto totalmente scioccato da come mio marito mi ha chiamato dicendomi quanto gli mancavo. Il suo incantesimo ha funzionato su di me così velocemente e mio marito è stato così amorevole, naturale e sto avendo un matrimonio felice dopo aver usato il suo incantesimo d'amore. Se sei in un matrimonio senza amore e infelice che non può essere salvato, credimi ... C'è luce alla fine di questo tunnel. La dottoressa Adeleke può anche lanciare incantesimi di morte, risolvere casi giudiziari, riportare indietro la tua partner omosessuale e riportare indietro la tua partner lesbica. Puoi raggiungerlo sul suo Tel / Whatsapp +27740386124
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